Blu, specialista dell’acqua da 21 anni, diventa partner di Family Food Fight.
Il 2020 è iniziato con grandi novità per Blu, ma soprattutto per i nostri clienti.
L’esperienza di un servizio chiaro, semplice e trasparente, reso possibile grazie a un Team dedicato a ciascuno dei nostri clienti.
Blu in prima serata su Canale 5 nella Casa più famosa d’Italia.
In Blu non smettiamo mai di migliorare i nostri prodotti e siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni per i nostri clienti. Anzi, spesso sono proprio i nostri clienti a darci spunti utili dai quali poi creiamo nuovi servizi e soluzioni.
L’attenzione all’ambiente passa anche dalla scelta del modo in cui beviamo, ma è altrettanto importante essere informati sulla qualità dell’acqua.
In Blu progettiamo tutti i servizi pensando prima di tutto al nostro Pianeta: dai servizi alle consegne, in Blu tutto è green.
Imparare a leggere l’etichetta può aiutarti a capire meglio che tipo di acqua stai bevendo.
A tavola ogni Paese ha le sue abitudini. Questo vale anche per il consumo di acqua. Per esempio, se entriamo in un qualsiasi ristorante parigino o newyorkese potremmo rimanere stupiti dal fatto di venire accolti con una caraffa di acqua filtrata, per giunta gratuita, non appena ci sediamo.
È meglio utilizzare l’acqua in bottiglia (di vetro o plastica) o del rubinetto? Domanda che si pongono in molti, ma a cui non sempre si riesce a dare una risposta. Un conto è l’acqua del rubinetto di casa, quella che si beve un po’ per abitudine e un po’ per un risparmio economico; un altro è quella che si beve nei ristoranti, dove dev’essere sempre garantita una certa qualità.
Be green. Be innovative. L’innovazione ecosostenibile di Blu al servizio del settore hospitality.
Per chi opera nel settore Ho.Re.Ca., la soddisfazione del cliente è tutto. Che si tratti di gestire un ristorante stellato o una trattoria a conduzione familiare, un albergo di lusso o un agriturismo, gran parte del successo dell’attività ruota intorno all’esperienza del cliente e, dunque, alla qualità del servizio offerto.
È tra le prime cose che si chiede e si porta ai clienti. Che sia naturale o frizzante, fredda da frigo o a temperatura ambiente, l'acqua è sempre presente sui tavoli di qualsiasi ristorante. Un tempo veniva servita solo in bottiglia. Oggi si va consolidando un’altra abitudine: l’acqua del rubinetto in caraffa.
Nel settore Ho.Re.Ca, il servizio e la customer experience sono due aspetti fondamentali. Se ben curati, possono fare la differenza, trasformando un avventore casuale in un cliente fidelizzato. Tuttavia, per fornire un servizio di qualità sono necessarie cura e attenzione per i dettagli: dall’accogliere un ospite al servire ai tavoli, fino al soddisfare ogni sua richiesta. Ecco allora qualche consiglio utile su come fornire un servizio d’eccellenza.
L’Italia è il paese dell’accoglienza e della convivialità, la patria del buon cibo e del buon vino. Non è un caso, quindi, che il settore Ho.Re.Ca sia uno dei più attivi e dinamici nel Bel Paese e non solo per la sua vocazione turistica. Da Nord a Sud, sono moltissime le attività che gravitano intorno al mondo food, beverage e hospitality: hotel, b&b, agriturismi, ristoranti, pizzerie, wine bar, caffè, pasticcerie, gelaterie, società di catering…
Acqua depurata nel settore Horeca: sì o no? Ancora al giorno d’oggi, è una domanda senza risposta. Non si sa se convenga di più un depuratore d’acqua oppure le classiche bottiglie in plastica e se l’acqua filtrata faccia realmente bene. Inoltre, non a tutti al ristorante piace bere quella proveniente da una caraffa per mancanza di etichetta e sigillo: questo perché non si sa con esattezza a quale processo di filtrazione è stata sottoposta.
Per chi opera nel campo della ristorazione la gestione del proprio locale rappresenta l’aspetto più importante e impegnativo della vita quotidiana. Tenere i rapporti con i fornitori, organizzare consegne e stoccaggio delle materie prime, supervisionare le operazioni della cucina, curare il rapporto con i clienti, controllare spese e ricavi: sono tutti aspetti essenziali dell’attività giornaliera di un gestore, che sia il responsabile di un bar, di un pub, di un ristorante informale o di uno di alto livello.
Chi opera nel campo della ristorazione e dell’accoglienza è alla continua di ricerca di quei dettagli che possano contribuire a far sentire i clienti coccolati e a proprio agio in ogni contesto: cura del servizio, attenzione alle materie prime e selezione di prodotti di qualità, sia per quanto riguarda il cibo sia per quanto riguarda l’acqua.
Che l’acqua faccia bene e che vada consumata quotidianamente nelle dosi raccomandate da medici e nutrizionisti è ormai un dato di fatto assodato e condiviso. Quale acqua vada bevuta, un po’ meno. Da qui il grande dilemma: è meglio rifornirsi direttamente dal rubinetto oppure preferire bottiglie confezionate?
Ci sono elementi di cui non possiamo fare a meno - no, lo smartphone non è uno di questi - tra i quali, al primo posto, troviamo l’acqua. Questo bene di prima necessità rappresenta l’origine della vita: non è difficile capire perché sia necessario avere sempre a portata di mano un buon bicchiere d’acqua indipendentemente dall’ambiente in cui ci si trova (casa, ufficio, al parco…).
Quante volte capita di fermarsi un momento durante il giorno per bere un bicchiere d’acqua? Tantissime! Questo perché il primo a richiederlo è proprio il nostro corpo. Assicurarsi la giusta dose di idratazione quotidiana, infatti, non solo va a favorire il nostro benessere psico-fisico, ma è indispensabile per un’alimentazione sana ed equilibrata.
Da più di vent’anni, ci occupiamo di fornire ai nostri clienti un servizio a 360°, che li accompagni dall’inizio alla fine, dalla scelta del prodotto su misura per loro fino alla consegna e all’assistenza periodica.
Se vi chiedessero cosa distingue l’acqua potabile da una non potabile, sapreste rispondere? Sebbene tutti noi sappiamo che la prima delle due è quella non contaminata, non siamo consapevoli - almeno molti di noi – di ciò che rende un’acqua sicura per il nostro organismo.
La potabilità è la garanzia essenziale per qualsiasi tipo di acqua da bere ed è garantita dalla conformità a parametri microbiologici, chimici e fisici stabiliti per legge. Tutte le acque, per essere definite potabili, sono sottoposte a rigidi controlli di analisi, qualità e sicurezza. Vengono anche monitorati importanti parametri indicativi ed emergenti che valutano la presenza di sostanze potenzialmente dannose per la salute. La composizione dell’acqua dipende dalle caratteristiche del terreno o della falda da cui proviene.
Nella vita di tutti i giorni siamo soliti ricorrere all’acqua minerale per bere e all’acqua del rubinetto per cucinare. In realtà, l'acqua del rubinetto può essere un'ottima soluzione per soddisfare il proprio apporto idrico quotidiano se trattata con gli opportuni sistemi di microfiltrazione. La soluzione è, dunque, installare un distributore d’acqua domestico.
Le acque non sono tutte uguali, hanno caratteristiche differenti e la loro assunzione determina il benessere del nostro corpo. Bere acqua è il miglior modo per idratarsi, regolare la temperatura corporea e la pressione. Chi opta per l’acqua minerale anziché quella del rubinetto, dovrebbe imparare a orientarsi fra le diverse varietà disponibili. Per scegliere la tipologia di acqua che più si adatta al tuo stile di vita, presta attenzione all'etichetta, la carta d’identità dell’acqua minerale.
Bere le giuste quantità d’acqua e idratarsi in maniera corretta nell’arco della giornata sono pratiche essenziali per la nostra salute e per il nostro benessere quotidiano. L’acqua è uno degli alleati più preziosi per il nostro corpo, in quanto facilita la digestione, ci aiuta a regolare la temperatura corporea, stimola il metabolismo, rende più elastica e luminosa la nostra pelle, contribuisce persino a migliorare il nostro livello di concentrazione.
Idratarsi in maniera corretta è essenziale in qualunque momento dell’anno. Quando arrivano i primi caldi e l’impatto dell’estate comincia a farsi sentire, tuttavia, diventa ancora più importante bere spesso e con regolarità. L’acqua, infatti, è la nostra migliore alleata nelle giornate più afose e aiuta il nostro corpo a riequilibrare i liquidi persi con la sudorazione.
Alla salute del corpo e della mente contribuisce una buona idratazione. L’acqua scorre nel corpo come un sistema di irrigazione e, se è buona, migliora la nostra qualità di vita. Ha una configurazione molecolare che le permette di trasportare elementi dentro e fuori alle cellule, dove giunge porta nutrienti e minerali preziosi.
L’acqua è l’elemento fondamentale per la vita, simbolo di purezza ed essenzialità, metafora di tutto ciò che è semplice e allo stesso tempo indispensabile.
Dall’invenzione nel 1954 di Giulio Natta del “moplen” - la plastica che ancora oggi è utilizzata per conservare al meglio il cibo nelle vaschette - per la quale ricevette il Premio Nobel nel 1963 - ad oggi, ne abbiamo fatta di strada.
In Natura nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Il modello naturale è, dunque, il più sostenibile che esista e da cui dobbiamo prendere esempio.
Promuovere lo sviluppo sostenibile conviene. La politica ambientale in tal senso è piuttosto chiara: bisogna proteggere e aiutare l’economia a crescere, anche mediante la tutela dell’ambiente.
Compreresti mai un prodotto da un marchio sconosciuto? Probabilmente no. È proprio per questo motivo che la brand awareness risulta fondamentale per ogni business.
La responsabilità sociale d’impresa al giorno d’oggi, per le piccole e medie imprese soprattutto, conta molto, in particolare da quando l’Unione Europea ha sancito l’importanza per queste ultime di aderire alle politica ambientale.
Bere acqua durante il giorno è indispensabile per la nostra salute e per il benessere del nostro corpo. Ci aiuta a depurarci dalle tossine in eccesso, a migliorare l’idratazione e l’ossigenazione dei tessuti.
Quante volte arrivati al lavoro ci capita di accorgerci che ci siamo scordati dell’acqua? C’è chi si dimentica di prenderne una bottiglia da casa e chi di passare a comprarla al supermercato o al bar. Il problema può essere risolto predisponendo un erogatore d’acqua a boccioni nel proprio ufficio e dunque con un servizio di consegna di acqua a domicilio.
Acqua fresca e pura, gratuita e sempre a disposizione. È una delle necessità fondamentali per ogni lavoratore e rappresenta uno dei benefit aziendali più apprezzati, indispensabile nel quadro di una politica di welfare strutturata ed efficace. La fornitura d’acqua per l’ufficio è, dunque, un tema di interesse primario per qualunque azienda e la scelta del giusto partner riveste un ruolo chiave per la soddisfazione dei tuoi dipendenti, per la serenità e il successo della tua impresa.
L’acqua è l’elemento costitutivo di molte specie viventi, il più importante sul nostro pianeta e il primo di cui abbiamo bisogno per vivere. Molto spesso, però, tendiamo a considerarla una risorsa inesauribile e la utilizziamo in maniera eccessiva, sprecandola. Stesso discorso vale per la plastica e per tanti altri materiali non biodegradabili.
Adottare politiche di welfare strutturate ed efficaci è una pratica essenziale per ogni azienda di successo, qualunque siano le sue dimensioni. Farlo significa andare incontro ai bisogni dei propri dipendenti, garantire loro benefit che incidano sulla vita privata e comfort che rendano più sereno e vivibile l’ambiente di lavoro. Il tutto con risvolti positivi sull’intera attività produttiva: è ormai provato, infatti, che dipendenti felici e soddisfatti sono più motivati e lavorano meglio.
Il welfare aziendale è ormai da qualche anno uno degli assi portanti di moltissime attività, anche di piccole e medie dimensioni. Elargire ai propri dipendenti dei benefit complementari allo stipendio sta diventando una pratica sempre più diffusa insieme alle aziende che mostrano un’attenzione crescente al rapporto tra il benessere dei lavoratori e le loro performance produttive.
Quando parliamo di welfare aziendale ci riferiamo a una vasta gamma di benefit che l’azienda eroga nei confronti dei propri dipendenti, per garantire il loro appagamento nella vita quotidiana e la loro serenità sul luogo di lavoro. Le forme di welfare a cui comunemente si fa riferimento riguardano ambiti come la sanità integrativa, la previdenza complementare, il sostegno alle famiglie, il rimborso spese per i trasporti e così via.
Cosa rende un’azienda un modello davvero esemplare? Il primo parametro che generalmente prendiamo in considerazione è quello dei risultati economico-finanziari, visto che costituiscono un dato oggettivo, facile da individuare e che forniscono un riscontro immediato sul benessere dell’impresa: un’attività che produce utili è senza dubbio un’attività in salute.
A chi non piacerebbe avere più benefit sul posto di lavoro? Come, ad esempio, l’acqua o il caffè gratis? Mettere a disposizione dei propri dipendenti risorse e servizi vuol dire renderli felici e soddisfatti. E, dall’altro lato, ottenere una maggior produttività da parte di essi. In altre parole, proporre un piano di welfare aziendale avrebbe dei risvolti positivi per lavoratori e datori. Non andrebbe solo a favorire il benessere dei primi, ma ne gioverebbe l’azienda stessa.
Sentir parlare di welfare aziendale è oggi sempre più comune anche nel mondo delle piccole o medie imprese le quali scelgono di affidarsi a questa pratica per accrescere il valore della propria attività. Ma cosa intendiamo di preciso quando parliamo di welfare aziendale e come funziona nel dettaglio?
Capire se il welfare aziendale conviene realmente ad un’impresa è il primo passo da fare nel momento in cui si decide se adottarlo oppure no. Un buon consiglio è quello di stilare una lista di pro e contro cercando di valutare, da una parte, le reali esigenze dei dipendenti e, dall’altra, le condizioni dell’azienda stessa. Anche perché di vantaggi ce ne sono parecchi, ma spetta al datore di lavoro l’ultima parola!
Chiamateli extra, bonus, convenzioni, benefit aziendali, o anche agevolazioni: sono tanti i modi per definire i servizi che un imprenditore può offrire ai suoi dipendenti. Il risultato non cambia: indipendentemente dal loro nome, aumenteranno l’efficienza sul lavoro.
Ti preoccupi dei tuoi dipendenti perché sai che, se stanno bene, lavorano meglio, sono più produttivi e anche riconoscenti? Sì, ma come? Spesso il segreto del successo sta nelle piccole cose. Pensa all’acqua. Sappiamo che bere è una necessità non solo per rimanere idratati, ma anche e soprattutto per restare lucidi durante tutta la giornata lavorativa. Metterla a disposizione dei propri dipendenti - e dei propri clienti in visita in azienda - è uno di quei piccoli segreti che ti può aiutare per far crescere il tuo business.
Si parla spesso di benessere ma, di solito, lo facciamo in relazione alla nostra vita privata. Ci dimentichiamo troppo spesso del ruolo che il nostro lavoro ha all’interno del meccanismo di costruzione del nostro stato di welfare.
Lavorare insieme per un obiettivo comune: questo tocca la nostra quotidianità. Dalle attività come viaggiare in aereo, spegnere incendi e fare una corsa fino ai grandi successi come scalare l’Everest e toccare le stelle, i team sono il fulcro di ogni cosa che facciamo. (Kozlowski & Ilgen, 2006, p. 78).
Dipendenti felici, in salute e soddisfatti vuol dire maggiore produttività, riduzione del ricambio del personale e meno giorni di malattia. Uno dei metodi più efficaci per affezionare i propri collaboratori alla tua azienda è offrire dei benefit e, tra le tante possibilità offerte dal mercato contemporaneo, la preferita dai lavoratori è l’acqua: gratis sempre a disposizione.
Ti preoccupi dei tuoi dipendenti perché sai che se stanno bene, lavorano meglio, sono più produttivi e anche riconoscenti? Sì, ma come? Spesso il segreto del successo sta nelle piccole cose. Pensa all’acqua: sappiamo che bere è una necessità non solo per rimanere idratati, ma anche (e soprattutto) per restare lucidi durante tutta la giornata lavorativa. Metterla a disposizione dei propri dipendenti - e dei clienti in visita in azienda - è uno di quei piccoli segreti che ti può aiutare per far crescere il tuo business.
aQuante volte arrivati al lavoro ci capita di accorgerci che ci siamo scordati dell’acqua? C’è chi si dimentica di prenderne una bottiglia da casa e chi di passare a comprarla al supermercato o al bar. Il problema può essere facilmente risolto predisponendo un erogatore d’acqua a boccioni nel proprio ufficio.
Siamo il Paese in Europa che consuma più acqua in bottiglia. Ogni giorno ne usiamo - e ne buttiamo - circa 44 milioni. La cifra è impressionante, soprattutto se pensiamo che la plastica è un materiale molto difficile da smaltire. Quindi se non facciamo la differenziata e non la ricicliamo, inquiniamo il nostro Pianeta in maniera irreversibile.
Scegliere di installare un erogatore a boccione - a casa o in ufficio - ha molti risvolti positivi sia da un punto di vista ambientale sia da un punto di vista pratico ed economico. I servizi, però, non sono tutti uguali: grazie a 20 anni di esperienza nel settore, oggi Blu è in grado di offrire una soluzione per l’acqua curata in ogni singolo dettaglio.
L’acqua è l’elemento fondamentale della nostra alimentazione. Uno stile di vita sano passa naturalmente da ciò che mangiamo, dalla quantità di attività fisica che svolgiamo, ma anche e soprattutto da come e quanto idratiamo il nostro corpo.
Come le acque di bottiglia, anche quelle dei boccioni non sono tutte uguali. Molte delle differenze dipendono dal cosiddetto percorso dell’acqua, composto da tanti diversi momenti che partono dalla captazione dell’acqua - cioè il prelievo dell’acqua da cicli naturali - al suo imbottigliamento.
Creare un ambiente di lavoro accogliente e confortevole è uno degli accorgimenti fondamentali per migliorare la produttività aziendale. Se i dipendenti sono felici, soddisfatti e a proprio agio, lavoreranno con maggiore entusiasmo ed efficienza, garantendo vantaggi all’intera attività.
Lo scrittore francese Izzo diceva: “La felicità di fronte al mare è un concetto semplice”. Ed è così: per essere felici non serve molto, ma questo basta per vivere meglio a casa e sul luogo di lavoro. Sono molte, infatti, le aziende che vogliono investire sulla serenità dei propri dipendenti e con buone ragioni. Secondo una ricerca pubblicata da Harvard Business Review i dipendenti felici hanno una produttività media superiore del 31% rispetto ai loro colleghi tristi. Stessa cosa vale per i livelli di creatività che risultano tre volte superiori rispetto allo standard.
Secondo le statistiche pubblicate da Istat nel 2016, sono circa 22 milioni i lavoratori in Italia. Facciamo allora un’ipotesi: mettiamo che tutti bevano un litro d’acqua al giorno, come generalmente viene consigliato dai medici per mantenersi idratati e concentrati durante le ore di lavoro. Allora, considerando la misura standard delle macchinette - quindi acqua da mezzo litro - consumeremmo 44 milioni di bottiglie di plastica ogni 24 ore.
Indipendentemente dalla stagione e da quanti gradi segna il termometro, alcune persone faticano ad idratarsi correttamente e preferiscono optare per bevande zuccherate (bibite e succhi, ad esempio).
Dipendenti felici, in salute e soddisfatti vuol dire maggiore produttività, minore tasso d’abbandono e meno giorni di malattia. Uno dei metodi più efficaci per affezionare i propri collaboratori alla tua azienda è offrire dei benefit e tra i tanti possibili, uno dei preferiti dai lavoratori, è acqua gratis sempre a disposizione. L’installazione di erogatori d’acqua infatti toglie ai tuoi dipendenti due pesi: quello economico e quello fisico della spesa e del trasporto. Se hai deciso di installare un erogatore d’acqua nella tua azienda o nel tuo ufficio, ora potresti chiederti quale sia il migliore: un erogatore a rete idrica o uno a boccione? Entrambe le soluzioni hanno diversi vantaggi, bisogna scegliere in base ai propri bisogni e consumi. Per aiutarti a decidere puoi partire dalla valutazione di questi aspetti. Installazione e manutenzione
Come le acque di bottiglia, anche quelle dei boccioni non sono tutti uguali. Molte delle differenze dipendono dal cosiddetto percorso dell’acqua, composto da tanti diversi momenti che partono dalla captazione dell’acqua - cioè il prelievo dell’acqua da cicli naturali - al suo imbottigliamento. L’acqua dei boccioni può essere di vario tipo: per consumo umano, di sorgente, da tavola, affinata o trattata. Alcuni di questi termini possono sembrare sinonimi, ma non lo sono. Ognuna vuole dire una cosa diversa, per esempio, alcuni boccioni contengono l’acqua dell’acquedotto comunale; altre possono invece essere state captate da falde freatiche o artesiane, acque superficiali correnti (fiumi) o stagnanti (laghi), acque subalvee e, raramente, da acque meteoriche o piovane. Noi di Blu usiamo solo acqua di sorgente o acqua minerale.
Siete tra quelli che appena svegli si bevono “un bel caffè”? Meglio sarebbe bere un “bel bicchiere d’acqua calda”. Fin dall’antichità l’acqua calda è stata sinonimo di depurazione e buone condizioni igieniche e berla era ritenuta una pratica di salute e benessere. Anche per la medicina ayurvedica iniziare la giornata introducendo liquidi nel nostro corpo, prima di mangiare, è il rimedio migliore per disintossicarsi. Molti bevono abitualmente acqua e limone, ma non è per tutti. Se il sapore aspro è troppo forte di prima mattina, niente paura: basta un po’ d’acqua. Bere un bicchiere d’acqua infatti serve non solo a reidratare i nostri tessuti e i nostri organi, ma facilita la depurazione dell’organismo, migliorando anche la nostra circolazione sanguigna. Durante la notte, infatti, le cellule del nostro corpo producono rifiuti metabolici che dobbiamo smaltire per evitare che i tessuti diventino un ambiente tossico per le cellule. Inoltre l’acqua calda attiva il nostro intestino, alleviando il senso di pesantezza durante tutta la giornata e aiutando il nostro metabolismo.
La chiamano stile alimentare, ma si tratta più di uno stile di vita. La dieta mediterranea infatti da sempre non riguarda solo quello che le persone che vivono attorno al mar Mediterraneo mettono nei loro piatti, ma comprende anche altre abitudini, come per esempio la presenza di attività fisica quotidiana e il ruolo centrale dell’acqua. Insomma la dieta mediterranea da sempre rappresenta un modo di vivere.
Sappiamo di utilizzare molta plastica. A volte ci sentiamo in colpa e pensiamo a soluzioni per cercare di ridurre le quantità usate, oppure facendo la raccolta differenziata e non abbandonando la plastica nell’ambiente. A volte, però, la cosa più efficace è anche la più semplice. Riciclare!
Quando buttiamo qualcosa nella spazzatura, conosciamo la fine che farà? Sappiamo per esempio che l’inquinamento della plastica è uno dei più gravi, perché questo materiale si degrada difficilmente e quindi è importante smaltirlo correttamente seguendo la differenziata. Tanti materiali, tanti modi di riciclare Quello che forse non sappiamo è che non tutta la plastica è uguale, esistono tanti polimeri differenti, ognuno dei quali ha un impatto ambientale diverso e può essere riciclato a modo suo.
Ci prendiamo cura della nostra salute, soprattutto di quella fisica, e del nostro benessere mentale. Ma lo facciamo relativamente alla nostra vita privata, quella che ci interessa di più. Purtroppo il lavoro occupa la maggior parte della nostra giornata e a volte non ci accorgiamo che il nostro malessere nasce in ufficio o in azienda. Ansia al lavoro Vessazioni del capo, mobbing da parte dei colleghi, senso di frustrazione o incapacità a portare a termine i propri compiti sono tra le principali cause dell’ansia al lavoro. Chi ne soffre descrive infatti un senso di impossibilità a gestire le richieste e le aspettative, che vengono perciò vissute in maniera preoccupata.
Avete mai sentito parlare di dieta Swift? È anche chiamata dieta dell’intestino perché il suo obiettivo principale è portare beneficio a questo nostro organo. Se il nostro intestino sta bene - sostiene l’ideatrice della dieta, la nutrizionista olistica americana Kathie Madonna Swift - il nostro organismo funzionerà meglio e perderemo peso. I super cibi Swift La dieta Swift ha effetti visibili in quattro settimane e promette di farci dimagrire semplicemente seguendo una corretta alimentazione, e senza privarci totalmente di alcuni alimenti. Ma soprattutto questo regime alimentare indica nella rucola, nei broccoli, nella zucca invernale e nelle lenticchie i cibi migliori di cui non dovremmo mai fare a meno. Questi 4 alimenti infatti contengono delle fibre che riescono ad alimentare i ceppi batterici importanti per la salute del colon e dell’organismo in generale. La dieta Swift cura anche i disturbi della digestione legati al peso in eccesso e grazie alla varietà prevista consente non solo di perdere peso, ma anche di eliminare il gonfiore, migliorare la digestione e la salute della nostra pelle e aumentare la nostra concentrazione.
Mai sentito parlare di Talent Management? Sicuramente sì, quello che forse non è chiaro è che non si tratta di un termine astratto inventato dalle Risorse Umane. No, il Talent Management indica l’impegno di un’azienda nel reclutare, assumere, trattenere e formare i migliori talenti disponibili sul mercato a beneficio dell’azienda.
Sapete qual è il Paese dove si mangia meglio al mondo, secondo il report di Oxfam Good Enough to Eat? Non è l’Italia, ma l’Olanda. Nella classifica non compariamo nemmeno al secondo o al terzo posto, occupati rispettivamente da Francia e Svizzera (secondo) e Austria, Belgio, Danimarca e Svezia. La dieta olandese, ricca di frutta, verdura, latticini e patate sarebbe dunque migliore di quella mediterranea. Come cambiare le proprie abitudini alimentari per migliorare la propria salute personale? Basta davvero poco: ecco i nostri dieci consigli per imparare a mangiare meglio, perdere peso e avere più energia.
Oggi anche in Italia il team building aziendale ha ottenuto il riconoscimento che si merita. Molte società, ma anche agenzie e piccoli uffici propongono ai propri dipendenti attività da svolgere in gruppo perché sono chiari i benefici che se ne possono ricavare. Da un lato si possono sviluppare competenze trasversali, dall’altro si migliorano i rapporti interpersonali tra colleghi così da migliorare, in generale, il clima aziendale. Abbiamo visto il processo per costruire un team building aziendale di successo pensato dallo psicologo Bruce Tuckman diviso in 5 step. Una volta individuati i benefici e imparato il metodo, come tradurli in pratica?
Ti senti fuori forma, ma non ti piace nessuno sport? Buone notizie: si può dimagrire camminando. Non è una leggenda, né una promessa di marketing. La camminata è l’esercizio fisico più completo e oltretutto lo si può fare ovunque ci si trovi, in qualsiasi momento della giornata e non ha particolari controindicazioni.
Ogni primavera il problema ritorna. Scoprirsi e mettere in vista gli inestetismi della pelle e soprattutto la cellulite. Creme, trattamenti più o meno costosi, abbonamenti in palestra: niente sembra funzionare davvero… Se la soluzione più efficace fosse anche la più semplice? Acqua e cellulite sono una combinazione vincente, una formula da non dimenticare mai.
L’alimentazione ha un ruolo fondamentale sul nostro corpo e sulla nostra mente. Siamo quello che mangiamo, quindi i pasti della giornata possono influire in maniera decisiva sul nostro benessere fisico e mentale. Lo sappiamo, però non riusciamo a fare a meno di certi cibi, spesso ci alimentiamo male. Eppure non è difficile, basterebbe cambiare qualche piccola abitudine e diventare più consapevoli.
Se vuoi lavorare bene, ma soprattutto se vuoi far lavorare bene i tuoi dipendenti, devi pensare all’ambiente. Tutto contribuisce alla produttività delle persone, ma è dimostrato come la qualità degli spazi incida molto. Garantire ambienti confortevoli assicura concentrazione maggiore e migliore efficienza.
Siamo il Paese in Europa che consuma più acqua in bottiglia. Ogni giorno ne usiamo - e buttiamo - circa 44 milioni. La cifra è impressionante, soprattutto pensando che la plastica è purtroppo un materiale molto difficile da smaltire. Quindi se non facciamo la differenziata, se non la ricicliamo, inquiniamo il nostro Pianeta in maniera “indelebile”.
La maggior parte di noi passa al lavoro otto ore al giorno al lavoro. Qualcuno anche di più. Molti sono seduti a una scrivania tutta la giornata, senza avere la possibilità di muoversi, fosse anche per andare da un reparto all’altro dell’azienda o dell’ufficio, tanti altri mangiano male quando sono fuori casa.
Ora che sta per entrare nel mondo del lavoro una seconda ondata di Millennial e che, tutti insieme, rappresenteranno entro il 2020 il 50% della forza lavoro c’è da chiedersi se le aziende si sono preparate. Non solo ad averli come consumatori, ma anche e soprattutto come dipendenti. I Millennial di cui tanto parliamo, li conosciamo davvero?
Ogni giorno un italiano consuma in media circa 200 litri di acqua. Come si raggiunge questa cifra è presto detto: dalla cucina al bagno, dai lavaggi di vestiti e stoviglie all’irrigazione di piante e giardino, fino ovviamente alla igiene personale, il nostro uso quotidiano di acqua è elevato. Ma non uguale per tutti. Risparmiare acqua in casa è possibile.
Lo sentiamo ripetere spesso, forse ogni giorno: bere è importante. Ci dicono (e ci diciamo) che fa bene alla nostra salute personale, ma in fondo sappiamo davvero quali sono i benefici dell’acqua?
“Ovunque tu vada, eccoti”. Con semplicità Kabat-Zinn, biologo e scrittore statunitense, professore emerito di medicina e fondatore del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society, spiega così la pratica della mindfulness.
Mercato sempre più competitivo, crisi economica, riorganizzazione aziendale. E ancora smart working e un numero sempre maggiore di freelance. Il mondo del lavoro è profondamente cambiato negli ultimi anni e ciò ha avuto un impatto anche sul turnover, ossia sul flusso di personale che transita in entrata e in uscita nelle aziende.
La soluzione è nella Natura. Questo è il messaggio scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata Mondiale dell’Acqua 2018 che si celebra oggi (e ogni 22 marzo dal 1997). Il tema scelto è Nature for Water ed esplora le soluzioni naturali alle grandi sfide ambientali del XXI secolo. In inglese queste soluzioni vengono chiamate NBS, ossia Nature Based Solutions, e includono tutti i sistemi sostenibili, poco costosi in grado di riequilibrare il ciclo dell’acqua, mitigare gli effetti del cambiamento climatico e migliorare la salute e il benessere umano.
L’acqua potabile deve essere per definizione sicura per la salute e garantita per il consumo umano rispondendo ai valori stabiliti per legge. Questo vuol dire che sono assenti sostanze pericolose e che le sue caratteristiche organolettiche sono considerate accettabili. Tutti sappiamo però che possono accadere episodi di contaminazioni.
Siamo abituati a far notare gli errori degli altri, a correggere, a chiedere di non fare mai più una o un’altra cosa, ma l’uomo quando viene richiamato di solito si chiude. È un sistema di difesa per schivare l’attacco ed evitare le ferite.
Impatto ambientale è un’espressione ormai diventata di uso comune. Ma di cosa si tratta? Sapremmo darne una definizione?
Avete mai fatto caso che se al mattino riusciamo a completare molti compiti al lavoro, al pomeriggio l’idea di quello che abbiamo fatto ci sembra un’impresa stoica? A meno che non si faccia parte del piccolo gruppo di persone più produttive il pomeriggio o la sera, la maggior parte di noi, infatti, mano a mano che la giornata lavorativa scorre perde la concentrazione.
Al di là delle competenze, senza le quali sarebbe impossibile svolgere i propri compiti e impegni, il successo di un lavoratore oggi dipende molto da quanto viene motivato dal proprio capo. In un mondo sempre più competitivo e con meccanismi lavorativi sempre più smart, la motivazione è ciò che può fare la differenza e che può far superare la distanza tra sguardo del singolo e sguardo di squadra. Tra il tuo sguardo e quello dei tuoi impiegati.
No, l’acqua minerale non scade. Se conservata bene, cioè al riparo da fonti di luce dirette e di calore, l’acqua in bottiglia rimane potabile e inalterata nel sapore. Il massimo che può succedere è che perda alcune caratteristiche e cioè che diminuisca la concentrazione di anidride carbonica. Avete presente quando aprite una bevanda gassata vecchia e trovate che non sia così gassata come dovrebbe? Ecco, lo stesso potrebbe succedere con una bottiglia di acqua frizzante. Il tempo, poi, può anche far diminuire la concentrazione dei sali minerali disciolti.
Una delle sfide più importanti che la nostra società e il nostro sistema economico si trovano ad affrontare oggi è la sostenibilità ambientale. Sì sa, le sfide vanno accolte per poter vincerle. Se a livello personale l’impegno per ridurre il proprio impatto sull’ambiente ha ragioni evidenti nella ricerca di un migliore benessere come cittadini e viaggiatori, a livello aziendale la sostenibilità ambientale è sì un impegno nei confronti del nostro Pianeta e di chi lo abita, ma è anche una sfida di modernità.
Se sei del team acqua frizzante hai un altro buon motivo per apprezzarla (e berla). Non solo non fa ingrassare, non solo aiuta a digerire i piatti molto conditi, ma è anche l’ideale per cucinare. Soprattutto nella preparazione di alcuni piatti, l’utilizzo di acqua ricca di carbonato, può infatti avere effetti positivi.
Più di un milione di italiani beve la nostra acqua. Sai perché? Perché Blu offre una soluzione per l’acqua unica: siamo seri, affidabili e ci prendiamo cura di tutti i clienti.
Siamo abituati a vedere i boccioni d’acqua nelle sale d’attesa, negli uffici o in luoghi pubblici, ma quando vennero inventati fu una vera rivoluzione. Sono due gli artefici di questa invenzione, gli americani Halsy Willard Taylor e Luther Haws che, indipendentemente l’uno dall’altro, a inizio del 1900 crearono un sistema di refrigerazione e distribuzione dell’acqua per offrire acqua purificata. Oggi avremmo chiamato le loro attività startup. Furono dei veri innovatori!
Perché il collega è più produttivo di voi? Perché riesce a rimanere concentrato fino alla fine dell’orario di lavoro? Può capitare di essere meno attenti e più affaticati a parità di carico di lavoro. Da cosa dipende? Probabilmente dall’acqua che beve. L’acqua infatti fa lavorare meglio il nostro cervello.
Otto miliardi e mezzo di euro ogni anno finiscono nella spazzatura. O meglio questo è il valore del cibo che sprechiamo. Il problema dello spreco alimentare è così urgente che nel 2013 il ministero per l’Ambiente ha istituito una Giornata di prevenzione, che cade ogni anno il 5 febbraio.
L’integratore più importante per l’essere umano è l’acqua. Purtroppo mentre la sensazione di fame arriva quando il nostro organismo ha bisogno di mangiare, la sete no. Quando avvertiamo il bisogno di bere è già troppo tardi, ci stiamo disidratando.
Bere sempre e bere tanto. È la prima “istruzione all’uso” del nostro organismo che diventa ancora più urgente e obbligatoria per le donne incinta. Se per mantenere in equilibrio il bilancio idrico del nostro corpo occorrono normalmente 8 bicchieri di acqua, le future mamme devono aumentare la quantità e portarli a 12 e quando fanno esercizio fisico, anche leggero, devono aggiungerne almeno un altro.
Vi siete mai soffermati a leggere l’etichetta delle acque minerali? Sembra così complessa che spesso al secondo numero lasciamo perdere. Se a quelle alimentari ci siamo abituati - o meglio dire, ci hanno abituati, insegnandoci a distinguere tra le varie voci nutrizionali - l’etichetta dell’acqua è quasi sempre ignorata. Eppure è proprio lì che si nascondono le informazioni importanti, perché se le acque non sono tutte uguali, allora dobbiamo scegliere quella migliore per noi e per la nostra salute, anche al di là del gusto.
Tutti sanno che bere tutti i giorni bevande gassate fa male e fumare anche. Solo perché evitiamo di bere la prima e non cediamo al vizio del secondo, non vuol dire che stiamo facendo bene in assoluto. Il problema principale è che oltre ai cattivi atteggiamenti di cui siamo coscienti, molto spesso seguiamo delle abitudine che crediamo essere sane per la nostra salute e il nostro benessere e invece non lo sono.
Le vacanze estive sembrano lontane eppure, se vogliamo arrivarci in forma, dobbiamo incominciare a pensarci ora. Gli orari di lavoro protratti fino a tardi, la famiglia, la spesa e gli impegni rendono difficile andare in palestra o in piscina a seguire qualche corso. La soluzione per ritrovare salute e benessere e tenersi in forma esiste: ci si può allenare in casa.
Tanti di noi passano moltissimo tempo alla scrivania, seduti. Ci diciamo sempre che dovremmo iniziare ad andare in palestra, ma ci manca il tempo. Come fare per migliorare il benessere della nostra vita lavorativa? Esiste un modo per rimanere in forma in ufficio? Sì, più di uno.
Ne parlano tutti, ma soprattutto le donne e in effetti la ritenzione idrica colpisce proprio loro. Sono quasi il 30% coloro che ne soffrono. Eppure solo in pochi casi si tratta di patologie dovute a disfunzioni cardiovascolari e renali, della vescica o del fegato. La maggior parte delle volte la ritenzione idrica è invece imputabile a uno stile di vita non sano. E se la colpa è nostra, allora è più semplice contrastarla.
Può capitare a tutti una giornata al lavoro in cui ci si sente stanchi, svogliati, magari tristi senza motivo, ma quando questo stato diventa costante allora è probabile che si soffra di depressione da lavoro.
Due terzi degli italiani mangiano fuori a pranzo, ma troppo spesso la pausa dura troppo poco. Mangiare velocemente costringe a scegliere piatti pronti, se non addirittura panini. Per fortuna, ultimamente le persone stanno rivalutando l’importanza di una pausa pranzo sana ed equilibrata.
C’è chi la tiene sempre in frigo e chi, anche in estate, quando fa molto caldo, l’acqua preferisce berla a temperatura ambiente. Siamo abituati a pensare che sia solo una questione di gusto, che l’importante sia bere per mantenerci idratati, ma acqua e salute sono elementi strettamente correlati. Decidere di bere acqua fredda o a temperatura ambiente, influisce sul nostro benessere. Ma quale è meglio?
Sarà la volta buona? Stiamo finalmente riuscendo a cambiare la società e a formare una generazione, la prima della storia, attenta alle tematiche green? Sembrerebbe di sì. Sono sempre di più, in tutta Italia, i progetti di educazione ambientale che vengono proposti nelle scuole, ma anche da associazioni e onlus per insegnare come vivere in armonia con l’ambiente, ma soprattutto per promuovere uno sviluppo sostenibile.
“I think having land and not ruining it is the most beautiful art that anybody could ever want”. Decine di anni sono passate da quando l’eccentrico Andy Warhol disse questa frase, eppure è sempre attuale. Prendersi cura dell’ambiente, non distruggere la Natura dovrebbero essere la nostra principale preoccupazione.
“Come sopravvivere alla liquidità che caratterizza i nostri tempi, i nostri ritmi, le nostre relazioni, anche le più vitali?” è uno delle ultime domande con cui ci ha lasciato il sociologo polacco Zygmunt Bauman.
C’era una volta il bidone della spazzatura. Ma questa è una storia vecchia, oggi di bidoni ce ne sono tanti. Se per le nuove generazioni gestire la raccolta differenziata in casa è una pratica comune, per la maggior parte di noi è stato un cambiamento epocale. Eppure, nonostante in Italia la raccolta differenziata sia obbligatoria da anni, in tanti - pur facendola - si chiedono ancora a cosa serva.
Un’azienda sana ha lavoratori sani. Facile a dirsi, ma non sempre è così. Molti dipendenti soffrono infatti lo stress da lavoro correlato. Lo stress non è una malattia, eppure può causare sintomi molto gravi. È un fenomeno così diffuso che in Europa dal 2011 tutte le aziende hanno l’obbligo di valutare il rischio di stress da lavoro tra i propri dipendenti per identificare eventuali criticità.
“Il nostro Pianeta è un’edizione limitata”, qualcuno usa la versione inglese di questa espressione per descrivere su Instagram i luoghi più belli e incontaminati della Terra. Nella sua semplicità, il messaggio che porta questa frase è molto chiaro: viviamo in un ambiente le cui risorse sono limitate e perciò vanno usate con intelligenza, in maniera critica. Detto altrimenti, dobbiamo prenderci cura dell’ambiente.
Quando si parla di acqua, molto spesso, si cita il residuo fisso. Ma quanti di noi sanno di cosa si tratta? Nei Paesi anglosassoni sono più fortunati, perché il residuo fisso si chiama TDS che sta per Total Dissolved Solids ed è più facile capire di cosa si parla.
Da qualche anno si sente parlare di smart working o di lavoro agile nella traduzione italiana e il Senato lo scorso maggio ha approvato una legge in materia per regolamentare questa nuova forma di lavoro.
Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania. Questo è il periodo dell’anno in cui si concentrano insieme molte feste... e le feste si passano, soprattutto in Italia, a tavola. Il rischio di prendere un paio di chili tra pranzi, cene e bicchieri è scontato. Quindi come ogni anno, anche il 2018 inizierà per molti con il proposito di una dieta per tornare a regime.
Il segreto del successo oggi sta nell’innovazione. Oggi forse si abusa di questa parola, ma essere smart, moderni e capaci di adattarsi alle nuove esigenze di mercato e ai nuovi bisogni della società è più che mai importante.
Vuoi sentirti più in forma? Vuoi essere più produttivo e veloce? Bevi!
Lo scrittore francese Izzo diceva: “La felicità di fronte al mare è un concetto semplice”. Ed è così: per essere felici non serve molto, ma quando lo si è, si vive meglio.
Cosa si intende con clima aziendale? Proviamo a partire dalle parole. L’etimologia di “clima” è greca: klima in greco antico significa inclinazione. Con clima aziendale si intende dunque l’inclinazione di un determinato ambiente. Più concretamente si può definire come la percezione che i dipendenti hanno della propria azienda.
Non c’è niente di buono come l’acqua quando si ha sete e anche se ogni acqua è diversa dall’altra, a volte l’unico desiderio che abbiamo è berne un bel bicchiere. Ma la popolazione si spacca a metà quando deve decidere tra acqua liscia o acqua frizzante.
Una, cento, mille acque. Quanti tipi diversi ne abbiamo bevuto in vita nostra? Fare il calcolo non è semplice tra tutti i marchi presenti nei supermercati, le acque di lusso servite in alcuni ristoranti, quella che scorre nelle fontane delle città, quella delle cascate e dei ruscelli di montagne e infine quella che beviamo direttamente dai rubinetti di casa. E sicuramente ci siamo dimenticati di “qualcuna”.
All’inizio può sembrare una tortura, poi non se ne può più fare a meno. Così dicono le persone che bevono acqua e limone ogni mattina.
Siamo circondati dalla plastica. Ne esistono così tanti tipi diversi che a volte non sappiamo nemmeno di avere tra le mani oggetti plastici. Ma come si produce la plastica?
La maggior parte di noi si preoccupa di ciò che mangia leggendo le etichette, passando in rassegna gli scaffali del supermercato e scegliendo gli alimenti più salutari. Pochi invece prestano attenzione al bere, inteso come acqua. Eppure l’acqua non solo è un integratore importantissimo per il nostro organismo, ma è alla base della nostra alimentazione.
Dai dati dell’Istat 2016 sono circa 22 milioni i lavoratori in Italia. Ma perché parlare di lavoratori in un blog che tratta tematiche legate all’acqua? Perché ipotizzando che tutti i 22 milioni di italiani lavoratori bevano il litro di acqua consigliato per mantenersi idratati e concentrati durante le ore di lavoro e utilizzino le bottigliette da mezzo litro (le più diffuse al bar e alle vending machine), ogni giorno nel nostro Paese ne useremmo e butteremmo 44 milioni.
Abbiamo imparato a chiudere l’acqua quando ci laviamo i denti e a non lasciar correre quella del rubinetto della cucina se ci allontaniamo dai lavelli per fare altro. Ci sentiamo bravi.
Abbiamo selezionato dieci luoghi comuni sull’acqua: quali sono veri e quali sono invece falsi miti?
L’integratore più importante per l’essere umano è l’acqua. Purtroppo mentre la sensazione di fame arriva quando il nostro organismo ha bisogno di mangiare, la sete no.
Sapete che alcune delle isole più grandi del mondo non sono posti idilliaci, con sabbia fine su cui sdraiarsi e circondate da acqua cristallina? Suddivise tra i tre Oceani galleggiano infatti cinque enormi isole di plastica. Questo materiale, che impiega 100 anni per degradarsi, una volta che raggiunge i nostri mari si frantuma in pezzi sempre più piccoli - il fenomeno si chiama fotodegradazione - che vengono trasportati dalle correnti. La plastica così ridotta mantiene le stessa struttura molecolare, nonostante l’aspetto, e diventa difficilissimo recuperarla. Per dare un’idea dell’estensione di queste isole si pensi che la Pacific Trash Vortex è più grande degli Stati Uniti.
Le statistiche lo confermano: i lavoratori più felici sono i più produttivi e abbandonano meno facilmente l’azienda. Al contrario un ambiente di lavoro “brutto” può causare stress, depressione e insoddisfazione. È dunque importante, sia per le imprese grandi sia per quelle più piccole, migliorare l’ambiente di lavoro.
Quanto tempo perdiamo al bar. Domanda facile: troppo per i datori di lavoro. Allontanarsi dalle proprie postazioni di lavoro a metà mattina o pomeriggio, ma anche incontrarsi al bar prima di entrare in ufficio per bere un caffè, fa perdere un sacco di tempo sul lavoro.
Italiani e caffè, una storia d’amore lunga una vita. Dopo quello della mattina, a casa o al bar, la maggior parte degli italiani non vede l’ora dell’arrivo della pausa caffè in ufficio.